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La Collezione

Collezione teratologica

"Mostro" è un individuo che presenta una struttura profondamente diversa (per abnormità o deformità) rispetto a quella degli altri individui della sua stessa specie.

La collezione di teratologia veterinaria presente nel Museo è attualmente costituita da scheletri e animali tassidermizzati relativi alle mostruosità unitarie o plurime. Essa comprende preparati sia di animali interi sia di parti di essi. La maggior parte dei reperti risale ad acquisti effettuati intorno agli anni 2000, mentre altri fanno parte di una collezione miscellanea lasciata al Museo dal Prof. V. Diamare intorno agli anni ‘70. Tutta la collezione presenta un’alta valenza nell’ambito della didattica per gli studenti del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali e per quanti visitano lo stesso Museo.

La teratologia è una branca dell’embriologia che studia le anomalie morfologiche dell’intero individuo o parte di esso ed in particolare le anomalie fetali (teratogenesi). Gli animali teratologici erano e sono tutt’ora definiti “mostri”. Il termine “mostro” usato nell’antica Grecia fino al Medioevo definiva colui che non rispettava le leggi della natura. Attualmente si definisce “mostro” un individuo che si presenta morfologicamente diverso rispetto agli individui della stessa specie. Fra i tanti studiosi che si interessarono a stilare una classificazione di tali mostruosità si inserisce lo studio dell’italiano Cesare Taruffi che nel XIX fornì, sulla base di spiegazioni scientifiche e possibili cause determinanti le malformazioni, una sua classificazione.Tale classificazione prevede la distinzione tra mostruosità unitarie (Terata monosomata, Tar) e mostruosità plurime o composte (Terata polysomata, Tar). Per mostruosità unitarie si intendono quelle relative a tutto l’individuo o sue parti. Per mostruosità plurime si intendono quelle relative all’unione di due o più corpi, più o meno completi.

Fra le mostruosità unitarie molto comuni fra i Mammiferi domestici ci sono quelle relative ad alcune parti dell'individuo (Terata mono-merosomata, Tar), come l'anomalia del cranio, e quella della faccia.

La macrocefalia, anomalia del cranio, è caratterizzata da un abnorme volume del cranio, associato molto spesso ad un imperfetto sviluppo del cervello e talvolta ad una modifica della forma del cranio stesso: oocefalia (cranio a uovo) (Foto 10 e 11, veduta frontale e laterale di ovino macrocefalo tassidermizzato).

La ciclopia, anomalia della faccia, dovuta ad un parziale sviluppo della faccia con una fusione, più o meno completa dei due bulbi oculari in uno solo, contenuto in una unica cavità orbitaria. (Foto 6 veduta frontale di un cranio di ovino ciclope, collezione V. Diamare).

La diprosopia, anomalia della faccia dovuta ad una alterazione craniale della notocorda che può portare a duplicazioni più o meno estese della faccia stessa. Si possono verificare mostri in cui si riscontra la fusione parziale delle due facce con un solo occhio mediano e due laterali (trioftalmo). (Foto 4 e 5 di un caprino tassidermizzato affetto da diprosopia con trioftalmo). Oppure mostri con faccia doppia, due nasi, due bocche e quattro occhi (Diprosopia tetraoftalmo) (Fig. 1 cranio di bovino affetto da diprosopia tetraofltalmo; 2 e 3 scheltero di bufalo affetto da diprosopia tetraofltalmo)

Fra le mostruosità plurime, meglio conosciute come mostri doppi, si distinguono i mostri doppi congiunti o riuniti, caratterizzati dall’unione di due o più embrioni più o meno completi, che vengono ulteriormente distinti in simmetrici ed asimmetrici. I mostri doppi riuniti simmetrici, a seconda della disposizione e dei tratti di fusione dei due embrioni possono essere distinti in cefalotoracopagia  se l’unione interessa le teste dei due embrioni, che risultano così fuse frontalmente e con le due facce disposte in posizione opposta (faccia di Giano). (Foto 10 ovino tassidermizzato affetto da cefalotoracopagia con faccia di Giano).

Fra le mostruosità plurime o mostri doppi congiunti asimmetrici, o onfalositi, il secondo embrione, che si comporta come parassita del primo (xifopago parassita) può talvolta essere presente solo come un arto (pigomele) (Foto 7, 8 e 9 scheletro e tassidermizzato di un mostro doppio asimmetrico di bovino con parassita limitato ad un arto).


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