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La storia del museo

La storia - I PERSONAGGI ILLUSTRI DEL MAVet

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I PERSONAGGI ILLUSTRI DEL MAVet

Paolo Panceri(1833 - 1877)

 3.1 Paolo Panceri

a cura di

Nicola Maio, Antonio Calamo, Lucianna Maruccio

 

Nato a Milano il 23 agosto 1833, si laureò in Medicina a Pavia il 10 febbraio 1856, ma prediligeva le discipline naturalistiche. Fu subito nominato assistente alla cattedra di Zoologia e Mineralogia di quella Università. Nel 1859 prestò servizio come medico volontario negli ospedali di Milano durante la Seconda Guerra d'Indipendenza. L'anno seguente divenne professore di Storia Naturale nel Regio Liceo di Pavia e nel 1861 ebbe la cattedra di Anatomia comparata a Pavia, poco dopo vinse la stessa cattedra a Bologna ed infine il 10 ottobre dello stesso anno fu nominato per decreto reale professore e direttore del Gabinetto di Anatomia comparata dell'Università di Napoli. Qui egli creò di sana pianta il nuovo museo e nel giro di pochi anni riuscì a farne uno dei più ricchi e famosi d'Italia. Non si occupò solo di anatomia: famosi sono i suoi studi sulla bioluminescenza degli invertebrati marini e numerosi altri lavori sull'anfiosso, Cnidari, Platelminti, Anellidi, Molluschi, Artropodi e effettuò indagini sulla biologia della riproduzione degli Anfibi Caudati. Paolo Panceri, effettuò dissezioni su diversi esemplari di delfinidi rinvenuti nel Golfo di Napoli, Negli anni 1860-61 tenne gli insegnamenti di Zoologia e Anatomia presso la Scuola Superiore di Medicina Veterinaria a Napoli, e collaborò anche allorganizzazione ed all'incremento delle collezioni del Museo Anatomico di Veterinaria come testimonia il reperto da lui preparato, conservato ancora oggi.

Nel 1872, a causa di una polmonite, fu costretto a cambiare clima e trascorse l'inverno in Egitto accompagnato dal suo primo assistente Giuseppe Gasco, dedicandosi allo studio della fauna locale ed all'antropologia. L'anno seguente organizzò una spedizione scientifica con Achille Costa (Direttore del Museo Zoologico dell'Università di Napoli) ed Emilio Cornalia (Direttore del Museo di Storia Naturale di Milano) sull'alta valle del Nilo. Tornato a Napoli nel 1874 con un'ampia raccolta di esemplari per il suo museo, riprese l'attività didattica a cui tanto teneva.

Per il suo museo recuperò la collezione Delle Chiaie (conservata presso l'ex Gabinetto di Anatomia Generale e Patologica dell'Università di Napoli) e curò l’acquisizione di numerosi nuovi esemplari, tra i quali lo scheletro di un esemplare di Balena Franca Nordatlantica Eubalaena glacialis catturata a Taranto (Puglia) nel 1877 (specie rarissima nel Mediterraneo), e diversi altri reperti mediante scambi con musei del Nord Europa.

Fu nominato Cavaliere dell'Ordine del Merito civile di Savoia. Le sue condizioni fisiche però subito peggiorarono e la notte del 12 marzo 1877, a soli 43 anni, si spense per arresto cardiaco causato dalla grave pleuropolmonite.

 Figura 3 Tavola Balena Capellini

Tavola originale che Illustra la Balena di Taranto (tratta da Capellini, 1877).

Bibliografia di riferimento

 

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