Preparati anatomici secchi e umidi - Sistema nervoso e organi di senso
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Sistema nervoso e organi di senso
a cura di
Nicola Maio, Antonio Calamo, Lucianna Maruccio
I Cetacei possiedono un sistema nervoso complesso ed un voluminoso cervello, più grande negli Odontoceti, e si presenta più sviluppato trasversalmente che longitudinalmente in seguito alla forte riduzione di centri olfattivi e alla telescopia del cranio. Il quoziente di encefalizzazione (QE), cioè una misura della effettiva massa encefalica in rapporto a quella attesa per un animale di una data massa corporea, pone i delfini tra i Mammiferi con il più elevato QE (in genere 4,5) che risulta maggiore della maggior parte delle scimmie antropomorfe (gorilla, scimpanzè) ma poco più della metà del QE dell’uomo (che in media corrisponde a 8).
Per calcolare il QE bisogna conoscere il fattore di cefalizzazione C, calcolabile con la formula: dove E è il peso del cervello, S è il peso del corpo e r è una costante che viene determinata empiricamente.
Encefalo di Stenella striata (Stenella coeruleoalba) (foto di Fabio di Nocera).
Le aree corticali sono estremamente sviluppate, con molte circonvoluzioni e presenta ampie aree destinate alla ricezione ed alla decodificazione degli stimoli sonori. Anche il cervelletto, cioè la parte dell’encefalo preposta al coordinamento dei movimenti, è, in proporzione al resto dell’encefalo, più sviluppato che negli altri Mammiferi, uomo compreso. Il midollo ha forma cilindrica e lunghezza proporzionale alla dimensione corporea. Le funzioni cerebrali dei Cetacei non sono state ancora del tutto chiarite, ma si sa per certo che le attività acustiche svolgono un ruolo determinante. Tra gli Odontoceti, molte specie mostrano una sorprendente capacità di apprendimento, inventiva, curiosità e propensione al gioco, anche in età adulta. Altre specie invece, si comportano in base a schemi più rigidi e prevedibili.
Alcuni tra i numerosi motivi ipotizzati per spiegare una simile ipertrofia cerebrale sono: complessità delle strategie alimentari; necessità di formare e ricordare relazioni sociali in gruppi complessi, utili ad evitare i pericoli della predazione e a reperire l’alimento in uno spazio opaco e tridimensionale; sofisticato biosonar unito alla necessità di analizzare gli stimoli acustici in tempo reale; velocità di apprendimento in situazioni nuove e complesse.
Foto di Adriano Madonna
La maggior parte delle specie non presenta una condizione di “sonno profondo” ma un dormiveglia svolto in superficie con atti respiratori compiuti a intervalli regolari, durante il quale l’animale si riposa; sembra essere assente la fase REM (Rapid Eye Movements) che caratterizza tutti i mammiferi terrestri, compreso l'uomo, durante la quale avvengono i sogni.
Bibliografia di riferimento
Cagnolaro L., Cozzi B., Notarbartolo di Sciara G., Podestà M. (Eds), 2015 - Fauna d’Italia Vol. XLIX. Mammalia IV. Cetacea. Edagricole-New Business Media. Milano. 375 pp.
Cagnolaro L., Di Natale A. & Notarbartolo di Sciara G., 1983 - Cetacei. Guide per il riconoscimento delle specie animali delle acque lagunari e costiere italiane. Vol. 9, C.N.R., Roma, 186 pp.
Cagnolaro L., Maio N., Vomero V. (Eds), 2014 - The cetacean collections of italian museums. First part (living Cetaceans). Museologia Scientifica. Memorie, 12: 1-420 pp.